Che cos’è il periodo di comporto?
Se a seguito dell’infortunio rimani assente da lavoro per un certo periodo di tempo, ad esempio in parte per infortunio (fino a quanto i postumi non si sono stabilizzati), in parte per malattia Inps (quando i postumi si sono stabilizzati), devi stare attento a non superare il periodo di comporto.
Il comporto è il periodo di tempo durante il quale, se sei assente per malattia o infortunio, conservi il tuo diritto al mantenimento del posto di lavoro. La sua durata è fissata dalla contrattazione collettiva (la maggior parte dei contratti collettivi non considerano rilevante ai fini del comporto i periodi coperti da infortunio, ma solo quelli coperti da malattia Inps).
Una volta decorso il periodo di comporto, se non rientri a lavoro, il datore di lavoro è libero di licenziarti.
Il licenziamento per superamento del periodo di comporto: è illegittimo se…
1. LE ASSENZE DERIVANO DA UNA MALATTIA CAUSATA DAL DATORE DI LAVORO, come accade ad esempio se sei stato assente per una lombalgia, causata dalla circostanza che in azienda ti hanno sempre dato da sollevare carichi superiori ai 15 kg, diversamente da quanto aveva prescritto il medico competente aziendale.
2. LE ASSENZE DERIVANO DA UNA MALATTIA CHE PUO’ ESSERE CLASSIFICATA COME DISABILITA’, come accade al lavoratore che è affetto da tumore. In questo caso le assenze determinate dalla disabilità non dovrebbero essere computate nel periodo di comporto, in caso contrario vi sarebbe una discriminazione del lavoratore disabile, maggiormente a rischio di assenze dovute ad una malattia collegata alla sua disabilità (CGUE del 18 gennaio 2018 Ruiz Conejero Causa C-270/16).
Il licenziamento per inidoneità alla mansione: come si può contestare?
Se sei stato licenziato per superamento del periodo di comporto e ritieni che il licenziamento sia illegittimo, dovrai contestarlo entro e non oltre 60 giorni da quando ti è stato comunicato (cd impugnazione). E’ consigliabile che tu sia assistito nella redazione dell’impugnazione da un sindacalista o da un legale.
Dal giorno dell’impugnazione hai poi ulteriori 180 giorni di tempo per agire in sede giudiziaria o per effettuare un tentativo di conciliazione dinanzi alla direzione territoriale del lavoro competente.
Se non rispetti i predetti termini non potrai più contestare il licenziamento.